Post

Immagine
Il re di picche Un  secondo incontro tra Tamara e il Vate al Vittoriale degli Italiani avvenne nel 1926. In questa occasione la pittrice ebbe a che fare con altre donne di quel periodo terminale di Gabriel, Luisa Baccara, signora indiscussa della casa, amante consumata e avvilita e l’altra sua ‘vittima’ , Amèlie Mazoyer, promossa come “Aélis”, per virtù e complicità. Una complicità che sull’ etichetta dell’ amore aveva sovrapposto quella volgare e dolorosa della “ruffiana”… Cedere al fascino del poeta oppure fuggire lontana da quel veleno dolciastro?   Il dilemma dell’ artista nobildonna sembrava favorire la prima possibilità e in quel lasso di tempo che trascorse  a Firenze e a Cannes,  dopo la sua fuga dal Vittoriale, dipinse questo quadro in cui una donna mostra una carta, il re di picche, mentre l’altra di immagine ne vede un’altra… ma sembrava cosciente la polacca, osservando il  topazio che splendeva al suo anulare,  che ormai quel veleno dolciastro le piaceva più di ogni altra

Tamara de Lempicka e Gabriele D'Annunzio

Immagine
Era il 1925 quando Tamara de Lempicka dipinse il quadro delle due bambine con i fiocchi blu. Lo stesso anno in cui fece la sua prima visita al Vittoriale degli Italiani, su invito dello stesso Gabriele D'Annunzio che l'aveva conosciuta in occasione della mostra milanese organizzata dal conte Castelbarco, alcuni mesi prima. Tra corpi sinuosi e ritratti illustri, c'era anche questo quadro che indica le dualità nella personalità dell'artista. Ma il Vate si fece piuttosto impressionare dall'arte carnale e dagli ambigui intrecci di corpi sinuosi degli altri quadri esposti e ammirò anche l'interpretazione ritrattistica di alcuni nobili parigini, immaginando - attraverso le chiacchiere dell'entourage - che la bella Tamara sarebbe stata una facile conquista. Con questa aspettativa unilaterale, avvenne il primo incontro a Gardone, in una giornata di novembre di quello stesso anno. Una visita della quale gli storici sanno davvero poco, a differenza della seconda dell&